domenica 21 agosto 2011

Yes, we claim.


L'ultimo mese ci ha regalato molte soddisfazioni personali e professionali oltre confine grazie a qualche attenzione suscitata (chissà perché, ma pare sia più facile lì) in Texas e a Londra.

Presi dalla classica disperazione dopo i mille no di Curia, enti promotori, avvocati, banche immagini e chi altri ancora...? per l'utilizzo - e/o manipolazione - di uno dei nostri famosi mosaici per promuovere l'evento estivo più amato dalla città di Ravenna, Fashion Night (e ricordiamo gratuito - quindi non direttamente legato a scopi commerciali), ovvero lo spettacolo culturale di moda che ha avuto luogo venerdì 29 luglio 2011, è arrivato il sì più gradito. Quello di Julie Richey, celebre mosaicista texana, innamorata dell'Italia, che abbiamo trovato casualmente in rete. (www.juliericheymosaics.com)

Ampie vedute a superare le distanze, autentica soddisfazione a rappresentare la mecca del mosaico, e disponibilità immediata a prestare gratuitamente le immagini di una delle sue opere migliori, inviate rapidamente dall'autrice delle foto, Stacy Bratton, tra una gita a Napa e un tuffo nell'Oceano. Abbiamo ottenuto l'immagine perfetta in un istante. Perché fuori di qui la burocrazia si abbatte con un'e-mail, un pizzico di fiducia, un sorriso e una stretta di mano (e solo virtuale, tra l'altro)?


Così La Corrente, un splendido abito 3D in mosaico realizzato con tessere in marmo, smalti, oro e conchiglie, è diventata l'immagine di Fashion Night edizione 2011. Una delle riviste americane più autorevoli sull'arte del mosaico, Mosaic Art Now, con molti lettori europei (e non a caso anche ravennati), ha voluto intervistarmi, per aver portato un pezzo di arte texana moderna tra lo splendore millenario bizantino.



In contemporanea - e sempre via e-mail - ricevo la richiesta da parte di un'importante agenzia anglo-americana di passare un (duro) test per gli adattamenti di campagne internazionali al mercato italiano, in particolare per Mattel. Il tutto viene giudicato sulle reali competenze, non serve, per ora, guardarsi in faccia, o sapere chi conosci o come hai lavorato in passato. Si dà per scontato che le informazioni riportate sul tuo profilo di LinkedIn e quelle contenute nel CV siano autentiche. Il test è ciò che conta. Un altro esempio di burocrazia ridotta al minimo. Un altro esempio di fiducia virtuale basata sul semplice paradigma: necessità >> risposta.

Non amo parlare male del mio Paese (anche se ultimamente faccio una fatica orrenda), ma dal punto di vista burocratico la mia non è certo una voce fuori dal coro. Spesso ho la sensazione di essere come Pollicino, che per uscire dal labirinto deve raggiungere la vetta della montagna, staccare i 3 capelli bianchi dell'orco mentre è sopito, inseguire un coniglio bianco che di solito ha molta fretta, indovinare il rebus della rana dello stagno, lottare contro il lupo cattivo - poveretto, e prima che il sole tramonti raggiungere a nuoto il regno di Molto Molto Lontano.


Bisogna aggiungere che, in queste ultime avventure anglo-americane, abbiamo avuto a che fare - noi, nutrito gruppo di donne - con altrettante donne. Julie, Stacy, Nancie per Fashion Night e Marta, Monika, Anja per Hogarth.
Anche se per natura riusciremmo tranquillamente a perderci nei mille bracci del labirinto per due chiacchiere e un caffé, se la meta richiede velocità di risposta, ecco che il regno di Molto Molto Lontano si avvicina molto rapidamente: bastano un computer e una stretta di mouse.

A Bee
Blogk Soundtrack: Kevin Shields, Are You Awake? - da: Lost in Translation

venerdì 22 luglio 2011

Un giro ai box del Mugello.

Circuito del Mugello: luglio 2011.

Anto e WikiPedna come C1P8 e D3BO in missione nella galassia del Circuito del Mugello, ospiti della Ioda Racing.
Un personale punto di vista di una giornata speciale.


Lo scorso weekend abbiamo avuto il privilegio di fare una gita al Circuito del Mugello con ingresso ai box.
Con sosta prolungata presso quello della Ioda Racing e relativa hospitality, il Team di Pasini e Corsi, per intenderci.
È successo che WikiPedna stringe amicizia con Gianpiero Sacchi, persona di rara gentilizza, ovvero il Sig. Ioda, nonché talent scount di Rossi, Capirossi, Biaggi e Lorenzo, giusto per fare due nomi.
Talento innato per fiutare talenti, oltre al potere magico del millenario sapere Jedi.


Appena arrivati ci sono le prove della Moto GP.
Due cose attirano la mia attenzione.
Il rumore e il silenzio.
Il rombo dei motori è infinitamente più potente ma inspiegabilmente più “controllato” e uniforme di quanto mi aspettassi. I piloti viaggiano in parallelo con l'asfalto (altro mistero Jedi), solo qualche attimo li vedo in verticale.
Un'opera corale uscita dal genio di Balla, Boccioni e Carrà.
È esattamente lì, dipinto su un asfalto di velluto, il perfetto quadro futurista.
E il silenzio. Quello dentro ai box. Pensavo a: concitazione, affanno, eccitazione, fermento e scompiglio. Niente di tutto ciò. Silenzio assoluto. Per meccanici, piloti, ingegneri e la squadra tutta, basta uno sguardo e tutti si capiscono. Raramente ho assistito ad un affiatamento simile.
Saranno anche gesti ripetuti all'infinito, meccanici appunto, ma ogni gara, ogni giro, non nasconde forse mille variabili?



Nella rarefatta atmosferta dei box (e della giornata) osservo le gomme usate per appena qualche giro e quelle tenute a temperatura da macchine sofisticatissime. Una specie di polmone d'acciaio per pneumatici.
Un pirotecnico giro di giosta e adieu, c'est fini.
Tutto brucia e si consuma in fretta qui, anche se tutto pare sempre sotto controllo, nonostante i 300 km all'ora a cui viaggia questo staordinario Cirque du Soleil dalle capacità strabilianti. Eppure anche in poche ore e tra un giro di trapezio e l'altro, si riesce a scovare molta umanità e autentica passione, come quella di Roberto, capo-progetto del motore Ioda Racing del futuro.


Ho capito che la 125 nel 2012 dovrà adeguarsi a nuove regole. Ho capito anche che i giapponesi - in via eccezionale - utilizzano già queste regole con un anno di anticipo sugli altri. Eppure non scorderò mai le loro espressioni attonite e ammirate, nell'osservare il piccolo gioiellino girevole (la pedana lo era), ovvero il nuovo motore del Team, già pronto per competere l'anno prossimo, uscito dal genio della Ioda Racing e della Robby Moto Engineering, presentato la sera prima alla stampa mondiale.
“Ci hanno fregato anche ‘stavolta”. Il balloon in lingua giapponese che, si sa, non ammette parolacce.

Un grazie superspeciale a Gianpiero, un po' Virgilio e un po' Mestro Jedi, che mi ha fatto sentire la Principessa Leila nell'infernale paradiso del Mugello.

A Bee
Blogk Soundtrack: Daft Punk, Arena - Tron: Legacy


Il nostro libro sul copy in giro per lo stivale.



Avendo come pretesto il viaggio all'interno di un'ipotetica rete metropolitana, The Meaning Underground, il libro sul copywriting internazionale da noi curato, non poteva non andare in tour per essere presentato. Ecco qualche nota di quell'esperienza.


Per primo c'è stato l'Italian RoadHouse Café a Ravenna. Debutto difficile, anche se molto caloroso, forse più per le due bottiglie di prosecco dell'aperitivo che per tutto il resto.
Poi è arrivato il Block 60 di Riccione, meno bollicine e più chiacchiere, di quelle dense, con una platea raccolta ma molto illuminata. Oltre alla grande luce che emana sempre il suo fondatore.
Poi un salto al Creativity Day al Teatro Franco Parenti di Milano dove, fra parole, video-interviste e slide show, ho ritrovato molti amici degli anni di studio. Giornata proficua.


Poi è arrivata la fermata all'Associazione Ispano-Americana di Ravenna, dove Elizabeth mi ha costretto ad uno Spanglish Speech davvero divertente. Ancora grazie per l'aperitivo.
Le immancabili bollicine... What a sparkling night ;-)
Poi siamo stati due volte a Bologna. Alla libreria Boox e all'Accademia di Belle Arti.
La prima è andata quasi deserta, non fosse stata per l'oasi di Franz, la seconda fin troppo affollata. Ragazzi, avete una sede favolosa e un'insegnante fantastica. Grazie Marina.

Prima del capolinea arriva la fermata al Photo-Zone di Ponzano Veneto.
Con il navigatore impazzito, la Zone si fa miraggio e arriviamo con un ora e mezza di ritardo.
Grazie alla calma dei nostri ospiti e alla sede perfettamente attrezzata, poi tutto fila via liscio.
Con qualche goccio On the Rocks, naturalmente.
Alla fine il treno si ferma - per ora - da dove è partito. A casa. Ravenna, Casa Matha.
Ci raggiungono Marina e molti altri ospiti. Finale divertente e anche un po' liberatorio.
Da questo treno ancora in corsa, un brindisi a tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio.

A Bee
Blogk Soundtrack: Biffy Clyro, Whorses - Only Revolutions

Il Thanksgiving Dinner di Elizabeth.

Thanksgiving all'ispano-italo-americana.

Elizabeth
Fernandez è l'incontro più esplosivo, dopo quello tra nitro e glicerina, che si possa fare.
Con lei conversiamo in inlgese di lunedì e studiamo lo spagnolo di sera. Con lei abbiamo celebrato il Thanksgiving.


Americana di New York, di famiglia cubana, con una laurea madrilena e un marito italiano, Elizabeth per Matitegiovanotte.Ravenna è sempre stata molto di più di una semplice insegnante. Energia vitale contagiosa, simpatia dirompente, per ciascuno dei tre accenti, e profonda umanità.
Elizabeth prepara per noi le migliori lezioni su Marketing, Web Marketing e ultime tendenze nel campo della comunicazione d'oltreoceano che condividiamo ogni lunedì; ci insegna lo spagnolo ai corsi serali presso la sua Associazione Ispano-Americana di Via Mariani, ci aiuta nelle traduzioni - come è avvenuto di recente anche per il nostro libro sul copywriting, The Meaning Underground - e ci coinvolge nelle molte cose che ama.

La più recente è stata la cena del Ringraziamento lo scorso giovedì 25 novembre presso l'Associazione, festa molto sentita per ciascun americano, sia in patria che "in esilio". Circondata dai tanti amici e molti allievi, la tavola della festa era ricca e abbondante, carica di piatti della tipica tradizione USA, di cui Elizabeth ha trasemsso i segreti a ciascuno di noi.
Perciò molti di noi si sono presentati con curiose ricette di fagiolini e mandorle tostate con cipolla di Tropea, torte di zucca mantovana e deliziose cheesecake al Philadelphia, carote caramellate e salse di frutta color porpora; insomma uno straordinario esperimento culinario tra culture, in questo, lontanissime ma straordinariamente vicine nel desiderio di condividerne i risultati.

Ma il re della festa, il povero tacchino (con i molti suoi contorni), è stato preparato perfettamente ad arte da Elizabeth e Paolo.
E se lui non vola più, in noi invece volerà sempre il ricordo di una serata molto originale trascorsa con un'amica molto speciale.
Grazie.

A Bee
Blogk Soundtrack: Alanis Morissette, Citizen of the Planet - Flavors of Entanglement